Wudz è la trascrizione fonetica del sostantivo inglese woods (bosco, selva, foresta). È così che abbiamo inteso il senso di questa casa editrice, sin dall’inizio. L’abbiamo immaginata come una grande foresta, una selva di animali, ruscelli, alberi, montagne. Un luogo fitto di interconnessioni (intellettuali ma anche strategiche e manageriali) tra elementi e specie diverse. Un ecosistema pensato e realizzato per essere abitato.
Per questo i libri di Wudz ci appaiono inseparabili l’uno dall’altro: la nostra proposta libraria è molto ampia (scienze, cinema, letteratura, filosofia, varia), ma non ci soddisfa appieno la semplice catalogazione in generi.
I libri sono i nostri alberi. La foresta è lo spazio che intendiamo far germogliare.
Per questo, dunque, ci piacerebbe che i lettori guardassero al catalogo di Wudz nella forma botanica che abbiamo provato a dargli: se tiri via un libro dalla nostra foresta emergeranno radici che ti porteranno, non abbiamo dubbi, a cogliere tutti gli altri. I nostri libri sono connessi. Sono, appunto, fiori e piante di un ecosistema. E noi ci impegneremo a scovare libri che siano leggibili da tutti i lettori, senza precluderne l’accesso a nessuno.
Molti sono, in questo senso, i progetti che abbiamo in mente per mettere in pratica questo immaginario, e molti quelli che strada facendo avremo. Non potrebbe essere altrimenti se, come siamo convinti, essere un editore vuol dire anzitutto immaginare e mettere radici.